Dopo la crisi innescata nella maggioranza da Matteo Renzi, il premier italiano Conte continua a lavorare per trovare sostegno al Senato ed intanto sta preparando le comunicazioni al Parlamento. In suo favore il premier registra la nascita del gruppo Maie-Italia 23, ovvero degli Italiani all'Estero.
Anche il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, conferma il sostegno, ma pone alcune condizioni, affermando che bisogna allargare la maggioranza ed innovare il programma.
Ribadisce il sostegno al premier il Movimento 5 Stelle; Luigi Di Maio evidenzia la propria lealtà al presidente del Consiglio ed aggiunge che sta lavorando insieme agli altri ministri per superare questo momento di difficoltà ma conclude precisando che piuttosto che mettere insieme un governo posticcio e precario preferisce andare al voto.
Intanto da Italia Viva arriva un'apertura: "Se c'è uno scatto di responsabilità, Italia viva c'è", dicono la ministra dimissionaria Bonetti ed il senatore Faraone. Possibilità rilanciata anche da Renzi, che a chi chiede se per Italia Viva la strada sia chiusa risponde: “Margini per tornare a un tavolo? Abbiamo sempre detto di essere disponibili a discutere senza veti e senza impiccarsi a nomi" ed aggiunge: "Non ci compreranno con due sgabelli o tre poltrone". Il leader di Italia Viva conclude dicendo: “Ovviamente non possiamo votare la fiducia dopo quello che è successo, se il premier cercherà di aprire alla senatrice Lonardo, a pezzi di Forza Italia e al mondo che sta cercando di portare con sé al posto nostro, ci asterremo".
Ma a rispondere a Renzi è il capo politico del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, che ribadisce: “Qualsiasi passo indietro è impossibile. Con Renzi la situazione è e resta invariabile, abbiamo chiuso".
Tra le ultime e più insistenti voci che circolano vi è anche quella che non si vada verso un Conte II bis ma verso un Conte Ter e che, quindi, il premier possa presentarsi al Colle per dimettersi prima delle comunicazioni di lunedì e martedì.
Davide Fifaco