Rimane un nodo da risolvere anche per il governo italiano quello dell’opportunità o meno di chiudere i confini, o limitarne il passaggio, a ridosso delle feste di Natale.
Il rischio, peraltro molto concreto visti i precedenti, è quello che la possibilità di spostarsi fra regioni, ma anche fra paesi confinanti, durante le feste possa portare a un nuovo aumento dei contagi, un’eventualità che necessariamente determinerà delle misure, ma resta da vedere se saranno concordate da più o meno paesi europei, oppure unilaterali.
L’ipotesi di chiudere i confini e impedire gli spostamenti da e verso i paesi confinanti non sembra al momento percorribile, e il governo italiano starebbe pensando ad allargare, solo per il periodo di Natale, anche a chi rientra dalle vacanze all’estero da paesi non a rischio, la quarantena obbligatoria con un tampone di controllo. Più che una misura sanitaria sarebbe un deterrente, perché non consentirebbe l’immediato rientro al lavoro di chi decide di fare le vacanze all’estero.
Si tratta di un tema strettamente legato a quello dello sci, che ha appassionato l’Italia e non solo in questi giorni. Roma è intenzionata a non aprire gli impianti, e si discute sugli alberghi, ma il pericolo, segnalato anche dalle regioni italiane di confine, è che si crei un flusso di persone verso gli impianti sciistici che resteranno aperti nei paesi limitrofi alle zone di montagna: anche per questo si era ipotizzato che l’obbligo di quarantena fosse limitato solo ad alcuni paesi, quelli che dichiarano che, neve permettendo, apriranno gli impianti, come Austria, Spagna, Slovenia, o Svizzera, ipotesi però scartata a causa delle implicazioni diplomatiche per un trattamento che crea evidenti disparità fra paesi, per la maggior parte comunitari.
Per ora Roma temporeggia, in attesa di un tanto auspicato quando difficile accordo europeo sul tema, e della conferma dell’apertura degli impianti nei paesi confinanti, mentre le regioni chiedono una regolamentazione, anche negli spostamenti interni.
Anche in questo caso le opinioni sono discordanti, ma il governo sembra intenzionato a limitare gli spostamenti interni, anche se tutte le regioni diventassero gialle, in particolare a ridosso delle feste. L’orientamento sarebbe quello consentire gli spostamenti fuori da regioni e comuni fino al 19 dicembre, e poi limitarli solo a comprovate esigenze, come ricongiungimenti parentali, ma solo tra congiunti “stretti”, o per gli studenti fuori sede. Oggi è stata convocata la Conferenza delle regioni proprio per parlare di questi temi.
Alessandro Martegani