Per la prima volta nella storia del Movimento Cinque Stelle, la base ha votato diversamente dai desiderata dei vertici. Bocciata dalla piattaforma Rousseau la proposta di Luigi Di Maio di non presentarsi alle elezioni regionali del 26 gennaio in Emilia Romagna e Calabria.
Il 70% dei votanti si è, infatti espresso contro quella che Di Maio aveva definito “una pausa elettorale”, chiedendo di candidarsi con una lista autonoma alle prossime regionali. Una mossa azzardata, dopo gli ultimi esiti registrati alle urne dal Movimento, che potrebbe rappresentare una vera e propria disfatta per questa compagine, che anche on line vede una partecipazione sempre più risicata.
Non stare all'opposizione sembra essere sempre più problematico per i Cinque stelle, nati come antisistema, ma che dovendo prendersi responsabilità di governo sembra sentire sempre più la necessità di strutturarsi come un partito. Una cosa necessaria, ma che non piace alla sua base ed anche a parte dei suoi attivisti che stanno minando dall’interno l’attuale leadership.
Dal canto suo, il premier Giuseppe Conte, che in questa seconda esperienza di governo è stato presentato come figura in quota al M5S, è subito intervenuto dicendo che comunque vada non ci saranno ripercussioni sul governo. Una teoria sostenuta anche da Di Maio, che non ha potuto, però, nascondere le difficoltà in cui versano lui e l’attuale dirigenza del Movimento.
Barbara Costamagna