Sostenitori, ma anche voci di protesta hanno accolto l'arrivo di Matteo Salvini in Piazza Unità a Trieste: il vicepremier e ministro degli interni italiano è giunto nel capoluogo giuliano per presenziare alla firma dell'accordo che assegna alle società ungheresi un'area del porto.
La pur importante intesa siglata fra lo scalo giuliano e il governo ungherese, rappresentato dal ministro degli esteri, Peter Szijjarto, è stato però parzialmente messo in ombra dall'attenzione sui provvedimenti sull'immigrazione: dal nuovo stop agli sbarchi nei porti italiano annunciato dal ministro Salvini, fino alla possibilità di un muro lungo il confine tra Italia e Slovenia. Lo stesso Salvini ha ribadito l'apertura dei porti ai commerci, ma anche attenzione al controllo delle frontiere.
Riguardo il muro annunciato nei giorni scorsi, Salvini non ha voluto fare delle previsioni, confidando, ha detto, nella possibilità che le recenti pattuglie italo slovene riescano a controllare il flusso di migranti. "L'obiettivo è quello di avere delle pattuglie di polizia di Italia, Slovenia e Croazia che controllino i confine esterni e interni - ha detto -, ma siamo determinati a mettere in campo ogni soluzione tecnica, pratica o tecnologica per difendere i sacri confini dell'Italia." "Contiamo però - ha aggiunto - che il pattugliamento congiunto dia dei risultati, poi valuteremo fra qualche settimana. La situazione al momento è sotto controllo ma è meglio stare attenti e prevenire piuttosto che curare."
Una difesa delle posizioni del ministro è giunta dal rappresentate del governo ungherese Peter Szijjarto, che si è detto "scioccato dal fatto che alcuni Stati europei siano dalla parte di chi viola la sovranità degli stati membri come l'Italia e l'Ungheria, e supportino chi mette a rischio la vita di chi difende le frontiere. Noi siamo stati attaccati quando abbiamo chiuso le frontiere, - ha aggiunto - ed è inaccettabile che Salvini venga attaccato da alcuni Stati membri. "
Soddisfazione per l'accordo del contratto di compravendita tra il Governo ungherese e i due soggetti privati Teseco e Seastock, primo passo per la realizzazione di un terminal multipurpose nella zona Noghere, è stato espresso dal presidente dell'autorità portuale Zeno d'Agostino. L'investimento complessivo, con la messa in sicurezza ambientale dell'area e lo sviluppo del progetto, è stimato in circa 100 milioni di euro, e incrementerà ulteriormente i già fitti collegamenti fra Trieste e l'Ungheria.
Alessandro Martegani