Chi ha vissuto durante la Prima Repubblica non può non ricordare Luigi Ciriaco De Mita, il politico di Nusco, famoso per il suo forte accento regionale che rappresentò una delle figure più significative della Democrazia Cristiana.
Attivo nei democristiani dal 1953 nella corrente della “Sinistra di base”, venne eletto deputato nel 1963, e nel 1968 entrò a far parte per la prima volta in un governo come sottosegretario all’Interno. In seguito fu vicesegretario del partito (1969-73) durante la segreteria di Arnaldo Forlani e dal 1973 al 1982 rivestì diverse cariche ministeriali. De Mita divenne segretario nazionale della DC nel maggio 1982, e nonostante la sconfitta del suo partito nelle elezioni politiche del 1983, rimase in carica fino al congresso del 1989.
Proprio durante gli anni Ottanta fu avversario all'interno del pentapartito del leader del PSI, Bettino Craxi, e fu in conflitto all'interno della DC con Andreotti e Forlani. Nell'aprile del 1988 il presidente della Repubblica Francesco Cossiga gli affidò l'incarico di formare un nuovo governo, e De Mita fino al luglio del 1989 si trovò alla guida di un pentapartito composto dai democristiani, socialisti, repubblicani, socialdemocratici e liberali.
Dopo il processo di trasformazione intrapreso dalla DC, nel 1994 aderì al Partito Popolare Italiano. Fu parlamentare europeo per il PPI nel 1999 e rieletto al Parlamento italiano nel 2001 e nel 2006 con la Margherita e con l’Ulivo. Ritornò al Parlamento europeo nel 2009, e finì la carriera come sindaco di Nusco eletto nel 2014 e poi confermato nel 2019.
“Un tipico intellettuale della Magna Grecia” Questa la definizione che diede di lui Gianni Agnelli, uomo non proprio avvezzo ai complimenti.
Barbara Costamagna