Senza il gas russo la recessione in Italia sarebbe inevitabile: a dirlo ormai è anche lo stesso governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervenendo a Roma all’annuale assemblea dell’Abi, l’associazione delle banche italiane
“In uno scenario avverso, caratterizzato da un arresto delle forniture” di gas dalla Russia, “solo parzialmente sostituite da altre fonti - ha detto nel suo intervento di fronte ai banchieri italiani - il prodotto registrerebbe una contrazione nella media del biennio 2022-23, per tornare a crescere nel 2024”.
Secondo Visco l’impatto maggiore si avrebbe sulle attività che consumano la maggior quantità di energia, ma in generale la recessione verrebbe innescata anche dal rincaro delle materie prime, alimentando un peggioramento della fiducia e un aumento dell’incertezza.
Tutto comunque gira intorno ai costi dell’energia: proprio questo fatto ha determinato lo scostamento fra le previsioni di inizio anno di un aumento del pil del tre per cento il prossimo anno, e la situazione attuale che invece preannunzia una recessione.
Il Governatore ha anche spiegato che “nello scenario di base elaborato in giugno, nel quale s’ipotizza che le tensioni associate alla guerra si protraggano per tutto il 2022, ma si esclude una sospensione delle forniture di gas dalla Russia, la crescita è stata rivista al ribasso di 2 punti percentuali nel complesso del biennio, su valori prossimi a quelli dell’area dell’euro”, ma le incertezze all’orizzonte sono molte.
Un ulteriore aumento dei prezzo dell’energia ridurrebbe infatti il potere d’acquisto degli stipendi, a causa dell’inflazione, che in giugno ha già superato l’8 per cento in Italia, contraendo i consumi e facendo entrare il paese in recessione.
Visco ha anche richiamato il sistema bancario del paese alle proprie responsabilità nel gestire i prossimi mesi, dando, ha detto, “un contributo sul fronte dell’allocazione dei flussi di credito e del sostegno all’economia”, e affrontando “con determinazione le sfide poste dalla difficile e incerta situazione congiunturale, e quelle che derivano, sul piano strutturale, dalla transizione digitale e dagli effetti finanziari del cambiamento climatico”.
Alessandro Martegani