Casa Tartini è stata "assimilata" alla maggioranza linguistica slovena diventando "Hiša Tartini".
Lo afferma la deputata del Pd Debora Serracchiani in un'interrogazione presentata al Ministro degli Esteri e il Ministro degli Affari regionali italiani sulla vicenda di Casa Tartini a Pirano.
Nel testo l'esponente del Pd ricorda come proprio Radio Capodistria abbia sollevato il caso, e afferma di aver provato "grande stupore per una situazione incomprensibile e contraddittoria”. "Il recupero della Casa Tartini, sede storica della Comunità degli Italiani, - spiega - è avvenuto con il progetto 'tARTini' finanziato dal programma europeo Interreg V A Italia-Slovenia 2014-2020. A interventi eseguiti, si è riscontrato che sui pannelli esplicativi del percorso museale, 'Casa Tartini' è diventata solo 'Hiša Tartini' in sloveno, con il testo dei pannelli prima in sloveno e poi in italiano, e con smaccati errori grammaticali".
Tutto ciò, aggiunge, “accade nella città natale di Tartini proprio nel 250 esimo anniversario della morte dell'illustre musicista cittadino della Repubblica di Venezia, e per di più nell'ambito di un progetto europeo di cui sono partner, oltre al capofila Comune di Pirano in Slovenia, la Comunità degli Italiani di Pirano, il Festival di Lubiana, il Conservatorio “Giuseppe Tartini” di Trieste, l’Università degli Studi di Padova e il Segretariato dell’Iniziativa Centro Europea (InCE)".
L'interrogazione, dice Serracchiani auspicando una “soluzione rapida e positiva”, punta "a fare chiarezza ed evitare il ripetersi di simili episodi incresciosi". È un atto di "doverosa attenzione alla reale tutela delle tradizioni e la cultura italiana, alla promozione e alla difesa dei diritti specifici della popolazione autoctona di nazionalità italiana. La tutela e la valorizzazione delle minoranze - conclude - è uno dei principi ideali più forti dell'Europa, base di pace e tolleranza".
(red)