Mancano meno di 48 ore al primo giorno di scuola per i nuovi componenti di Camera e Senato. La prima novità è che i parlamentari della diciannovesima legislatura saranno molti meno: solo 200 al Senato, rispetto ai 315 stabiliti dalla Costituzione del 1948, e 400 deputati rispetto agli originari 630.
Nella prima giornata di accredito, vale a dire la presentazione alle Camere per avere le credenziali di accesso e anche indicazioni su strutture e uffici, si sono presentati centinaia di neo senatori e deputati, soprattutto esponenti politici già esperti. A tutti viene consegnato un kit con la Costituzione, il Regolamento interno e i documenti per gli adempimenti che servono per entrare in carica a pieno titolo.
Tutte le operazioni dovranno essere completate entro giovedì alle 10:00, ora fissata per l’avvio della nuova legislatura alla Camera. Il primo compito dell’aula, dopo la proclamazione dei deputati eletti, sarà l’elezione del nuovo Presidente. La prima seduta sarà presieduta da Ettore Rosato dell’Italia dei Valori, vice presidente anziano nella scorsa legislatura.
Stessa cosa la Senato, convocato sempre giovedì, ma le 10:30, e sarà la senatrice a vita Liliana Segre a presiedere la prima seduta della legislatura fino all’elezione dei nuovi presidente.
Per eleggere il nuovo Presidente alla Camera è prevista una maggioranza dei due terzi alle prime tre votazioni, poi si passa a maggioranza assoluta, al Senato invece basta la maggioranza alla prima votazione.
I due nuovi Presidenti saranno presumibilmente di centro destra: per la Camera fra i nomi più probabili ci sono quelli di Riccardo Molinari o Giancarlo Giorgetti della Lega, in lizza però anche per il ministero dell’economia, o di Antonio Tajani di Forza Italia. Al Senato invece si parla di Roberto Calderoli della Lega e Ignazio La Russa di Fratelli d'Italia, ma le trattative sono aperte, anche alla luce dei nomi che comporranno la squadra di governo.
Solo dopo l’elezione dei Presidenti di Camera e Senato si potrà dare il via alle consultazioni al Quirinale, che precedono l’attribuzione dell’incarico al nuovo Presidente del Consiglio, e alle quali Giorgia Meloni intende presentarsi con le idee già chiare su programmi e componenti dell’esecutivo, in modo da entrare rapidamente in carica.
Dall’altra parte anche le opposizioni stanno organizzando le proprie fila: Pd, Movimento 5 Stelle e Azione e Italia Viva hanno riunito i propri eletti, e non mancano i primi appelli a formare un fronte di opposizione compatto anche se al momento i rapporti fra le tre forze non sembrano dei migliori.
Alessandro Martegani