Non ha provocato alcuna vittima ma ha causato danni ingenti l’ondata di fango che ha investito il centro montano di Bardonecchia, sulle Alpi piemontesi al confine con la Francia.
La colata di acqua e fango è stata provocata dall'improvvisa esondazione del corso del torrente Frejus all'interno del centro urbano, innescata a sua volta da una frana a monte.
Le immagini del boato e poi del muro di fango che sfondava gli argini e invadeva la città hanno fatto il giro del mondo: la cittadina della val di Susa è stata letteralmente ricoperta dal fango che ha invaso strade e ponti, danneggiato macchine e abitazioni, mentre turisti e residenti fuggivano in preda al panico. Un camper è stato travolto dalla piena e le sei persone a bordo sono state salvate dai vigili del fuoco.
Nelle prime ore risultavano anche cinque persone disperse, ma sono state rintracciate in salute, e non ci sono state vittime. Centinaia di persone sono state fatte evacuare e hanno potuto far ritorno alle proprie case solo in serata.
Squadre del Soccorso Alpino e Speleologico piemontese hanno ispezionato tutto l'alveo del fiume a valle dell'abitato per individuare automezzi trascinati dalla piena, identificarli e verificare che non vi fossero persone intrappolate all'interno: alcuni automezzi sono stati trovati a quasi 10 chilometri di distanza dall'abitato di Bardonecchia.
Il centro montano non è isolato ma si sconsiglia di mettersi in viaggio nella zona, e ci sono ancora problemi alla rete idrica e del gas, oltre che sulle reti telefoniche.
"I danni sono rilevantissimi – ha detto Alberto Cirio, presidente del Piemonte -: ho già sentito il vice premier Antonio Tajani che ha fin da ora dato la disponibilità del governo a fare la propria parte per aiutarci ad affrontare questa situazione”. “Il Governo – ha confermato Tajani - sosterrà ogni sforzo contro i danni causati da fango e detriti".
Alessandro Martegani