Prima la fiducia sul decreto sicurezza, poi la mozione sulla Tav, passando dalle trattative con le parti sociali sul bilancio. Quella che precede la pausa di Ferragosto è una settimana a dir poco impegnativa per la maggioranza in Italia, attesa da una serie d'impegni decisivi, sottolineati puntualmente da Matteo Salvini.
Da Milano Marittima, sede scelta per trascorrere le ferie estive dal leader della Lega, Salvini ha lanciato i propri ultimatum ai 5 Stelle: la fiducia al decreto sicurezza va votata, e anche chi vota contro alla Tav, ha aggiunto, "metterà a rischio il governo".
Proprio per verificare quanti senatori del 5 Stelle non voteranno la fiducia sul decreto sicurezza, Salvini ha annunciato la sua presenza in aula al Senato. La tenuta del governo non è a rischio, Forza Italia e Fratelli d'Italia dovrebbero uscire garantendo la maggioranza dei presenti, ma se il decreto sicurezza bis, provvedimento bandiera della Lega, passasse solo grazie al non voto degli altri partiti, si aprirebbe un serio problema politico. Stessa cosa sulla Tav, che andrà in votazione in settimana e che divide la maggioranza.
Un clima che sembra portare di giorno in giorno sempre più vicino alla crisi, come conferma lo stesso Salvini: "Sono stufo degli attacchi di Di Battista, Di Maio, Grillo, Toninelli: o tutti fanno il loro lavoro o la pazienza finisce", ha tuonato il leader della Lega, che ha chiede via libera dai 5 Stelle anche su capitoli difficilmente digeribili da Luigi Di Maio e i suoi, come le trivellazioni in Adriatico, la sanatoria per l'Ilva, la Gronda a Genova, i termovalorizzatori e l'autonomia.
I 5 Stelle sembrano spiazzati dall'ondata di richieste e ultimatum del leader del Carroccio, in una campagna elettorale continua: chiedono più rispetto e non escludono un aggiornamento del contratto di governo. Nel movimento però la sconfitta alle europee sembra bruciare ancora e il partito stenta a riorganizzarsi.
Alessandro Martegani