Dopo un anno e mezzo Silvia Romano, giovane volontaria milanese rapita in Kenya nel novembre del 2018, è libera. Lo ha confermato lo stesso premier italiano Giuseppe Conte, con un tweet in cui ringraziava “le donne e gli uomini dei servizi di intelligence”. “Ti aspettiamo in Italia, Silvia!” ha concluso.
Silvia Romano, 25 anni, milanese, era stata rapita mentre lavorava per una Onlus nella contea di Kilifi, all’interno di un progetto di sostegno di bambini di un orfanotrofio.
La ragazza era stata prelevata nel corso di un’azione nel villaggio di Chakama, a circa 80 chilometri a ovest di Malindi, il 20 novembre del 2018, in un attacco in cui erano anche rimaste ferite alcune persone.
Autori del rapimento un gruppo di miliziani di Al-Shabaab, la più potente divisione di Al Qaeda, non nuova al rapimento di stranieri in Kenya e Somalia. Da quel giorno non erano giunte molte notizie sulla sorte della giovane, poi, dopo un anno e mezzo, in cui non erano mai cessate le indagini, la svolta, grazie a un lungo e complesso lavoro sul campo e con la collaborazione di “servizi turchi e somali”. Secondo fonti di intelligence, riportate dall’agenzia AdnKronos, l’operazione per liberarla sarebbe “iniziata all’alba” e la ragazza, “è stata portata un compound dell’Onu a Mogadiscio”.
“Sto bene e non vedo l'ora di tornare in Italia” ha detto Silvia Romano subito dopo la sua liberazione, “sono stata forte e ho resistito“, avrebbe aggiunto.
Il suo arrivo in Italia è atteso a breve, intanto si moltiplicano le dichiarazioni di soddisfazione e sollievo da parte della politica e dei conoscenti della ragazza. Il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio ha ringraziato i servizi dell’intelligence e tutti coloro che hanno lavorato al caso. È una “bellissima notizia - ha aggiunto il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli -: la sua prigionia è sempre stata una ferita e un dolore – ha aggiunto-. Sapere che è stata liberata riempie di gioia”.

Alessandro Martegani

Foto: MMC RTV SLO
Foto: MMC RTV SLO