Sono stati il presidente del partito Peter Močnik a il segretario generale Igor Gabrovec ad aprire i lavori e a ricordare una serie di problemi ripresi quindi in tutti gli altri interventi. Impellente quello della rappresentatività parlamentare con la nuova Legge elettorale che rende difficile, per non dire impossibile, la presenza di un deputato che sia espressione della minoranza slovena. Rammarico per la normativa è stato espresso pure dal presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. “ Va trovato un percorso condiviso” l’auspicio del governatore secondo il quale anche a livello regionale andrebbe garantita la partecipazione autonoma della comunità minoritaria in seno al Consiglio. Riferendosi al da poco rinnovato Comitato paritetico, Fedriga ha detto che “deve essere il propulsore di nuove iniziative amministrative e istituzionali perché le minoranze non vanno solo tutelata ma vanno valorizzate in quanto ricchezza del territorio”.
“La Slovenia vi è vicina e vi sostiene” ha affermato il ministro per gli sloveni nel mondo Helena Jaklitsch che- in collegamento da Lubiana- ha illustrato leggi e normative nazionali ma anche locali in materia di salvaguardia dei diritti minoritari. “La questione del rappresentante sloveno al Parlamento italiano e’ costante tema del dialogo bilaterale tra i due paesi” ha ricordato la ministra aggiungendo che basterebbe un po’ di apertura, coraggio e volontà politica per risolvere la questione anche perché una minoranza di qualche migliaio di appartenenti non può in alcun modo minacciare l’ integrità di un paese con oltre 60 milioni di abitanti.
Interessante gli interventi di Lorena Lopez de Lacalle, presidente di Alleanza Libera Europea e dell’europarlamentare Herbert Dorfmann della Sudtiroler Volkspartei che hanno parlato di autonomismo e diritti che vanno garantiti e non mendicati. Angelika Mlinar, vice-presidente del FUEN, l’Unione federalista delle nazionalità europee, organizzazione che riunisce le minoranze nazionali autoctone si è soffermata invece sull’iniziativa Minority SafePack ed ha espresso disappunto per il comportamento indifferente che la Commissione europea ha riservato al documento sostenuto da oltre un milione di firme.
Incentrato sugli impegni e lavoro portati avanti al Senato italiano l’intervento della senatrice Tatiana Rojc che rilevando alcune importanti iniziative per l’affermazione della componente slovena e di incontro con il popolo di maggioranza, quali la restituzione del Narodni dom, l’ omaggio dei presidenti Pahor e Mattarella ai monumenti di Basovizza , ha altresì ricordato che c’ e’ ancora molta strada da fare. Oltre che della rappresentatività parlamentare è tornata a ricordare la questione dei documenti personali e dei nomi che non rispecchiano la scrittura slovena, l’ educazione musicale e altro ancora.
Massimo Moretuzzo del Patto per l’autonomia ha illustrato l’ottima collaborazione con la Slovenska Skupnost . Pure il deputato italiano al Parlamento di Lubiana Felice Žiža ha parlato della grande amicizia che unisce le due minoranze: quella italiana in Slovenia e slovena in Italia. “Una collaborazione sviluppata nei decenni e consolidata negli ultimi anni” ha ricordato Žiža che ha espresso sostegno e vicinanza nell’affermazione delle aspettative della comunità slovena del FVG. Ricordando alcune difficoltà che sono comuni, tra le quali lo studio della lingua minoritaria nelle scuole della maggioranza, il deputato CNI ha concluso “lavorando assieme alcuni obiettivi saranno sicuramente raggiungibili più facilmente”.
Lionella Pausin Acquavita