Dopo i funerali delle oltre 60 vittime, morte negli scontri di ieri al confine tra Gaza e Israele, un altro uomo è stato ucciso oggi dalle forze militari israeliane. La vittima è un palestinese di 51 anni. Rispetto a ieri, il numero dei manifestanti giunti al confine con Israele è decisamente inferiore.
In seguito alle numerose morti a Gaza, l'ambasciatore israeliano ad Ankara, Eitan Naeh, è stato espulso dalla Turchia. Dopo essere stato convocato al ministero degli Affari esteri turco, gli è stato chiesto di lasciare il Paese. Anche Israele, successivamente, ha espulso dal Paese in console turco a Gerusalemme. Lo ha reso noto il Ministero degli Esteri.
Intanto sono decine i feriti negli scontri in Cisgiordania, per il giorno della Nakba - in ricordo dell'esodo palestinese del 1948. Sciopero generale invece nei Territori palestinesi.
Nikolay Mladenov, coordinatore speciale dell'Onu per il processo di pace in Medio Oriente, durante la riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza sulla situazione a Gaza ha affermato che "Israele deve calibrare l'uso della forza, deve proteggere i suoi confini ma farlo in modo proporzionato. Mentre Hamas non deve usare le proteste per mettere bombe e compiere atti provocatori". Mladenov ha poi aggiunto che "la comunità internazionale deve intervenire e prevenire una guerra", definendo la situazione nella Striscia "disperata".
Sia Gran Bretagna che Germania hanno chiesto l'apertura di un'inchiesta indipendente sulle violenze di Israele nella Striscia di Gaza. Gli Stati Uniti hanno nel contempo hanno già bloccato l'adozione di un comunicato del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che ha chiesto un'indagine indipendente sugli scontri mortali nella Striscia. Nella bozza di testo "il Consiglio di Sicurezza esprime indignazione e tristezza di fronte alla morte di civili palestinesi che esercitano il loro diritto a manifestare pacificamente".