Decine di feriti, un fotografo in condizioni critiche, oltre 150 arresti. E' questo il bilancio ancora provvisorio dei violenti disordini avvenuti nel centro della Capitale argentina Buenos Aires nel corso di una manifestazione a sostegno dei pensionati e contro i tagli del Governo ultra liberista del Presidente Milei.

Foto: Reuters
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A causa della presenza di gruppi di ultra sinistra il Governo ha avvertito che non avrebbe tollerato disordini né la violazione del rigido protocollo anti-violenze, e che avrebbe schierato migliaia di agenti delle forze di sicurezza, Polizia, Gendarmeria e Prefettura. Il giornalista è stato colpito alla testa da un fumogeno sparato dalla Polizia ad altezza d'uomo ed è attualmente ricoverato in condizioni critiche. L'uomo stava tentando di ritrarre l'azione degli agenti. A fare le spese della repressione delle forze di sicurezza, oltre alle decine di feriti, anche un'ottantenne, caduta a terra e ricoverata con un trauma cranico. Il Ministero della Sicurezza argentino ha riferito inoltre di 26 agenti feriti, uno dei quali colpito a un braccio da un proiettile di arma da fuoco, ma finora non è stato stilato un bilancio dei danni materiali, ingenti. I disordini hanno visto decine di cassonetti in fiamme, una vettura della Polizia distrutta, resti di barricate e migliaia di pietre sull'asfalto, evidenti in particolare nel centro della Capitale, dalla Piazza del Parlamento dove tutto è iniziato fino alla Casa Rosada nella famosa Plaza de Mayo, dove sono proseguiti gli scontri tra Polizia e manifestanti. I pensionati argentini sono i grandi sconfitti delle misure di austerità promosse da Milei, ma in realtà erano in difficoltà da anni a causa della cronica inflazione, che ha raggiunto nel 2023 il picco al 211 per cento.

Franco de Stefani