Negli Stati Uniti, in vista delle prossime elezioni di metà mandato che si svolgeranno a novembre, i social network Facebook e Twitter hanno individuato e rimosso centinaia di nuovi profili ritenuti falsi e coinvolti in comportamenti considerati di disturbo. Il sospetto è di ''manipolazione coordinata''. Alcuni di questi sono stati creati in Iran e Russia.
Sono in tutto più di 650 le pagine, i gruppi e i profili rimossi da Facebook. Gli account di Twitter sospesi invece ammontano a più di 280. Gli elementi che hanno indotto i social network ad intervenire con tempestività sono rintracciabili nella loro attività sospetta legata ad una "condotta non autentica coordinata" che comprende la condivisione di materiale a sfondo politico.
Al primo campanello d'allarme, sta volta Facebook è corso subito ai ripari, per evitare gli scandali scaturiti dopo la scorsa stagione elettorale e il recente caso di Cambridge Analytica. Il social network ha comunque affermato di non aver ancora concluso appieno le analisi e le verifiche del materiale considerato sospetto. Facebook ha inoltre spiegato che non è stato possibile individuare collegamenti tra i vari profili, pur riscontrando gli stessi meccanismi messi in atto. La decisione di rimuovere le pagine, i gruppi e i profili è frutto di quattro inchieste, tre riguardanti l'Iran e una la Russia.
Un caso ha riguardato un gruppo denominato "Liberty Front Press" cui fanno capo diversi account su Facebook e Instagram con circa 155mila follower. L'azienda di Mark Zuckerberg ha affermato che stando alle registrazioni del sito e agli indirizzi IP degli amministratori il gruppo risultava legato a media di Stato iraniani.
Alla luce delle sanzioni imposte all'Iran, i governi di Stati Uniti Gran Bretagna sono già stati informati.