
La decisione è stata presa dalle congregazioni generali dei cardinali al termine della riunione convocata oggi, giorno successivo ai funerali del Santo Padre. Sarà il cardinale Pietro Parolin a presiedere il Conclave, in quanto si tratta del più anziano tra i porporati. Secondo quanto dichiarato ai media si è parlato anche del caso del cardinale Becciu, senza però prendere decisioni.
Le novendiali, le messe in suffragio di Papa Francesco, si concluderanno domenica, ma si è scelto di prendersi ancora due giorni per motivi logistici. A scegliere il Papa saranno i cardinali elettori, tutti con meno di 80 anni. Esclusi, quindi, dalle consultazioni sia il Decano del collegio cardinalizio Giovanni Battista Re sia il vice Decano Leonardo Sandri che superano il limite di età imposto agli elettori.
Durante il periodo di voto, dal 2005 questi alloggiano presso Santa Marta e hanno il divieto di usare qualsiasi dispositivo o di mettersi in contatto con l'esterno. Le regole delle votazioni seguono le norme promulgate da papa Giovanni Paolo II nel 1996, modificate nel 2007 da Benedetto XVI. Secondo le nuove disposizioni, dopo la trentatreesima o trentaquattresima votazione si passa al ballottaggio tra i due cardinali che avranno ricevuto il maggior numero di voti nell’ultimo scrutinio, ma rimane necessaria una maggioranza dei due terzi.
Il cardinale Re presiederà la Missa pro eligendo Romano Pontifice, come Decano del Conclave, toccherà al cardinale Parolin chiedere al cardinale appena eletto se accetta l’elezione e come vorrà chiamarsi. A meno che, naturalmente, i cardinali eleggano lui, visto che rientra tra i favoriti della vigilia.
Barbara Costamagna