Patricia Thomas dell'Associated Press. Foto: Valerio Fabbri/Radio Capodistria
Patricia Thomas dell'Associated Press. Foto: Valerio Fabbri/Radio Capodistria

"Il giorno della sua elezione ero qua su piazza San Pietro, davanti all'obelisco, e non mi aspettavo che sarebbe stato eletto. Quando è uscito mi ha colpito subito la sua incredibile umiltà, il suo modo di fare, quando ha chinato il capo e ha chiesto ai fedeli di pregare per lui. Era tutta un'altra cosa, perché avevo iniziato seguendo Giovanni Paolo II, poi Benedetto XVI, questo Ponteficie era diverso, nel modo di parlare e di avere a che fare con le persone, molto rilassato, molto della persona comune. E ha continuato così, era sempre felice quando era in mezzo al popolo, fuori, lo preferiva ai capi di Stato. Ad esempio mi ricordo nel viaggio in Messico, ha voluto visitare le carceri, voleva parlare, toccare con mano, era felice con loro. E poi ha insistito per andare a vedere il confine con gli Stati Uniti, e si è chiesto chi volesse costruire una barriera lungo quel confine, ci vogliono ponti qui. Era il periodo della prima candidatura di Trump, ed è strano che ora sia presidente e domani parteciperà al suo funerale. Tornando sull'aereo, ricordo, disse che chi vuole costruire quei muri non è un buon cristiano. Papa Francesco è stato sé stesso fino all'ultimo giorno. Quasi mi commuovo a pensarci, ma se ricordi nel giorno di Pasqua voleva salutare la sua gente. Dopo che i medici gli avevano prescritto una convalescenza di due mesi - e da ultimo il giovedì Santo abbiamo fatto le corse per coprire la sua visita più o meno improvvisa a Regina Coeli, per un saluto ai carcerati - lui non solo si è affacciato dal balcone per la benedizione Urbi et Orbi, superando anche i suoi limiti fisici. Ma non gli bastava, o meglio è voluto andare tra la gente per un saluto, per l'ultimo contatto, così si è messo sulla papapmobile e ha girato la piazza fra le gente. Questo è quello che lo rendeva felice."

Valerio Fabbri

Foto: Valerio Fabbri/Radio Capodistria
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La sala stampa provvisoria allestita per gestire e ospitare le migliaia di giornalisti arrivati da tutto il mondo. Foto: Valerio Fabbri/Radio Capodistria
La sala stampa provvisoria allestita per gestire e ospitare le migliaia di giornalisti arrivati da tutto il mondo. Foto: Valerio Fabbri/Radio Capodistria
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La fila di giornalisti in attesa di richiedere un accredito, al pomeriggio del 25 aprile, per seguire il funerale di Papa Francesco. Foto: Valerio Fabbri/Radio Capodistria
La fila di giornalisti in attesa di richiedere un accredito, al pomeriggio del 25 aprile, per seguire il funerale di Papa Francesco. Foto: Valerio Fabbri/Radio Capodistria