Foto: Getty Images
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Il secondo mandato di Donald Trump, iniziato il 20 gennaio 2025, ha segnato un punto di svolta non solo per la politica americana, ma anche per alcuni dei più grandi miliardari del pianeta. Elon Musk, Jeff Bezos, Mark Zuckerberg e Bernard Arnault erano tutti presenti alla cerimonia d'insediamento, un evento che ha visto una "concentrazione di ricchezza senza precedenti". Tuttavia, l'entusiasmo iniziale si è rapidamente trasformato in un contraccolpo economico. Nei due mesi successivi al giuramento, secondo il Bloomberg Billionaires Index, i principali miliardari presenti alla cerimonia hanno visto sfumare complessivamente 209 miliardi di dollari dai loro patrimoni. Il più colpito è stato Elon Musk, con una perdita di 148 miliardi, seguito da Jeff Bezos con 29 miliardi in meno, mentre Zuckerberg e Arnault hanno subito una contrazione più "contenuta" di circa 5 miliardi ciascuno. Nei mesi tra novembre e gennaio, la borsa aveva registrato una crescita sostenuta, con Wall Street in forte ascesa e gli investitori fiduciosi che la presidenza avrebbe favorito il mondo degli affari. In questo periodo, Tesla vide un incremento del 98% del proprio valore, persino Meta, che in passato ebbe attriti con Trump, registrò un balzo del 20% nelle prime settimane della nuova amministrazione. Ma l'ottimismo ha lasciato in poco tempo il posto alla preoccupazione. Dal 20 gennaio le società legate ai miliardari presenti alla cerimonia hanno visto bruciare 1.400 miliardi di dollari di valore di mercato. Tesla e Amazon sono state tra le più colpite, con quest'ultima in calo del 14%. Alphabet di Google ha subito forti pressioni, anche a causa delle richieste del Dipartimento di Giustizia di vendere Chrome. Le cause di questo repentino cambio di direzione sono molteplici. L'incertezza sulle politiche commerciali di Trump, le tensioni geopolitiche e il timore di una recessione hanno creato un clima di sfiducia nei mercati.

B.Z.