La piccola carovana della II Marcia della pace e della nonviolenza 2019-2020, guidata dal promotore a livello internazionale dell'iniziativa lo spagnolo Rafael De La Rubia, si è fermata anche a Capodistria per incontrare le autorità locali e per lanciare la campagna per un Golfo di Trieste di Pace e privo di armi nucleari. In municipio è stata ricevuta dal vicesindaco italiano Mario Steffè.
Alessandro Capuzzo, del Comitato Dolci che coordina la Marcia nella regione Alpe Adria: "E' giusto che la gente sappia del problema nucleare; per esempio non si parla mai ma c'è un nuovo trattato delle Nazioni Unite che proibisce le armi nucleari. Sono 35 i paesi sottoscrittori quando arrivano a 50 diventa effettivo. E noi, Capodistria e Trieste siamo porto nucleare militare di transito possiamo liberarci da questo carico."
Alla II Marcia della pace, iniziata a Madrid lo scorso ottobre e si concluderà nella capitale spagnola il prossimo 8 marzo, partecipa attivamente anche l'Unione italiana come confermatoci ai nostri microfoni dal presidente Maurizio Tremul: "Ci siamo coinvolti in questa iniziativa già nel 2018 a maggio quando abbiamo presentato questa marcia proprio in comunità degli italiani di Capodistria. Quest'anno abbiamo coordinato anche le tappe a Umago e Pirano. L'Unione italiana coltiva rapporti di buon vicinato, di amicizia, di pace, di collaborazione e di integrazione. I nostri valori sono la convivenza, il dialogo interculturale, la tolleranza e il rispetto reciproco quindi non possiamo non aderire a questa iniziativa e cercheremo anche avanti nel nostro ruolo istituzionale di promuovere questi valori che sono anche valori fondanti dell'Unione italiana."
Il Comitato oltre a presentare alle autorità locali la campagna sul disarmo nucleare e la lettera spedita i Presidenti della Repubblica di Slovenia Italia per sollecitare la ratifica del trattato in questione ha avanzato al sindaco Bržan la proposta di conferimento della cittadinanza capodistriana onoraria per Aurelio Juri ex primo cittadino e deputato della Camera di Stato, per il suo lavoro in difesa della pace che sostenne nel conflitto con l'Armata federale jugoslava nel 1991. "Mi ha fatto piacere perchè c'era già una proposta un paio di anni fa avanzata dall'Associazione dei poliziotti veterani di guerra Sever, che però non è andata a buon fine per le ostilità dell'allora sindaco Popovič nei miei confornti. Adesso si ripresenta questa iniziativa, mi fa piacere, che premia non solo me, per l'impegno durante la guerra dei 10 giorni in quanto mi sono visto chiamato a fare da pacere, da mediatore nei confornti dell'Armata jugoslava, ma premia tutti coloro che mi hanno invitato a far tanto."
Per le limitazioni dovute al coronavirus la seconda Marcia della pace in Alpe Adria ha subito delle modifiche, gli incontri con le autorità cittadine si sono svolte in forma privata e non come iniziativa pubblica. (ld)