130 i razzi lanciati la scorsa notte da Gaza verso Israele: di questi molti sono stati intercettati dal sistema di difesa Iron Dome. A riferirlo è il portavoce militare israeliano, secondo il quale più di 20 missili sono ricaduti all'interno del territorio di Gaza.
L'esercito israeliano ha risposto al fuoco colpendo oltre 600 obiettivi militari nella Striscia: tra questi un tunnel di Hamas ed altre infrastrutture e centri di comando. Inoltre, sembrerebbe siano stati eliminati importati dirigenti militari di Hamas in un'operazione congiunta tra esercito e Shin Bet.
Un colpo che ha centrato uomini vicinissimi al capo dell'ala militare di Hamas - le Brigate Al Qassam - Mohammed Deif. Tra questi Bassem Issa, capo delle Brigate a Gaza City, e il responsabile della produzione degli armamenti Jamal Zabadeh.
Sono anche stati presentati al Comando generale dell'esercito i piani per un possibile ingresso a Gaza via terra, che successivamente verranno valutati anche dalla leadership politica. Già in questi giorni l'esercito israeliano ha rafforzato il proprio schieramento attorno alla Striscia, ma per ora non è stata presa ancora alcuna decisione di procedere con un attacco per un ingresso a Gaza.
Lo Stato ebraico è quindi intenzionato ad andare avanti "fino a quando sarà necessario"; esili le speranze di una tregua in questo momento, anche se gli Stati Uniti stanno cercando di portare ad un confronto le due parti.
La sensazione è comunque quella di un conflitto destinato a prolungarsi, visto che il Comando del Fronte Interno ha deciso di chiudete per tutta la settimana le scuole del centro e del sud di Israele, così come sono state limitate le aperture dei negozi che non hanno accesso diretto ai rifugi.
La comunità internazionale è in pressing per ottenere un rapido ritorno alla calma ma le posizioni non appaiono convergenti. Finora l'unico Paese a schierarsi decisamente con Israele è stata la Germania, che ha condannato gli attacchi con i razzi contro le città israeliane e sostenuto con forza che Israele ha il diritto di difendersi.
Davide Fifaco