Si tratta del francese Pierre Agostini, l’ungherese Ferenc Krausz e la francese Anne L’Huillier. Sono loro i tre pionieri della ricerca sull’infinitamente piccolo che si sono guadagnati il Premio Nobel per la Fisica 2023. “Gli esperimenti dei vincitori hanno prodotto impulsi di luce così brevi da essere misurati in attosecondi, dimostrando così che questi impulsi possono essere utilizzati per fornire immagini di processi all’interno di atomi e molecole” si legge nella motivazione dell’Accademia. A riguardo ha parlato anche il Nobel del 2021, Giorgio Parisi, dichiarando che “le loro ricerche aprono strade inesplorate, che avranno riflessi sulla vita di tutti".
Ma conosciamo meglio gli scienziati che hanno vinto questo prestigioso riconoscimento. Anne L’Huillier, di origini francesi, lavora nell’università svedese di Lund, è membro dell’Accademia svedese delle Scienze, socio straniero dell’Accademia nazionale delle Scienze degli Stati Uniti, e quinta donna in oltre un secolo a vincere il Nobel per la Fisica. Ferenc Krausz, ungherese, dirige in Germania l’Istituto Max Planck di ottica quantistica, e per finire Pierre Agostini, fisico sperimentale francese, lavora negli Stati Uniti, più precisamente nell’Università statale dell’Ohio. A loro “il merito di aver creato lampi di luce estremamente brevi, utilizzati per distinguere i rapidi processi in cui gli elettroni si muovono o cambiano la loro energia” si legge ancora nelle motivazioni dell’Accademia che continua spiegando che “per le menti umane gli eventi frenetici fluiscono insieme proprio come in un film, costituito da singole immagini fisse, ma percepito come un flusso continuo”.
B.Ž.