Patrick George Zaky, lo studente egiziano dell'Università di Bologna, arrestato in Egitto per propaganda sovversiva su Facebook, è stato trasferito al Cairo, nella prigione di Tora, la più famigerata dell'Egitto, quella che ospita anche i casi di detenuti politici.
A scoprirlo è stata la sua famiglia, andando a fargli visita. Alla sorella e ai genitori è stato detto che il ragazzo è stato portato al Cairo; finora i suoi avvocati non sono riusciti a verificare in quale zona di Tora Patrick sia stato assegnato. Un dettaglio che segna una grande differenza: se Patrick fosse nella sezione riservata ai detenuti politici, il suo caso verrebbe trattato dagli enti di sicurezza nazionale.
Ci vorranno probabilmente un paio di giorni per determinare dove si trova il ragazzo. La nuova udienza sul suo caso è prevista in questo fine settimana.
''Non capiamo perché è stato spostato - ha affermato Huda Nasrallah, la legale che guida il team che si occupa del caso - e non sappiamo se ci sono buone ragioni per questo spostamento. Quello che sembra chiaro è che il suo caso è ora sotto la sicurezza dello Stato e che non dipende più dalla procura di Mansura''. La prigione di Tora, al Cairo, è celebre per ospitare anche i detenuti politici in regime di massima sicurezza ed è nota per abusi e violazioni dei diritti a partire dal 2013, l'anno dell'arrivo al potere del presidente Abdel Fattah Al-Sisi. Dall'arresto del ricercatore, avvenuto l'8 febbraio, questo è già il terzo trasferimento. Intanto Amnesty Bologna ha lanciato una campagna per mantenere alta l'attenzione dei media italiani. Nella città verranno esposti cartelloni e striscioni per chiedere la liberazione di Patrick, iniziativa alla quale aderisce lo stesso Comune felsineo, come ha annunciato il sindaco Virginio Merola.
Davide Fifaco