
Stasera Trump celebrerà i suoi primi cento giorni di governo insieme ai suoi elettori del Michigan, stato industriale "in bilico" che lo ha aiutato ha vincere il suo secondo mandato alla Casa Bianca. "I cento giorni di maggior successo nella storia di qualunque amministrazione americana", sono questi secondo Trump, che ha svolto la sua attività in modo frenetico, al fine di mantenere, a suo dire, le promesse fatte agli americani; che dai sondaggi, però, non dimostrano di apprezzare molto il suo lavoro. Secondo le ultime rilevazioni la sua popolarità sta andando a picco: per il Nytimes/Siena si assesta sul 42%; per la Nbc al 45%; per Fox, Gallup e Cnbc al 44%. Il più basso è il dato pubblicato dal Washington Post/Ipsos/Abc che lo dà al 39%.
Trump sembra, però, non curarsene e etichetta i sondaggisti come "nemici del popolo". Prosegue, quindi, sulla sua strada, che lo ha visto dal 20 gennaio firmare 130 ordini esecutivi, deportare immigrati, imporre dazi per poi in molti casi toglierli immediatamente e cercare di pacificare conflitti, senza alcun effettivo successo almento per ora. Oltre 80 le cause giudiziarie che hanno colpito i suoi ordini esecutivi, che contribuiscono all’incertezza sui risultati.
Oggi si dice che potrebbe annunciare anche una riduzione dei dazi sulle automobili, visto che le conseguenze si stanno facendo sentire soprattutto sugli americani.
Barbara Costamagna