Il 9 maggio segna l'anniversario della dichiarazione con la quale nel 1950 Robert Schuman proponeva la creazione di una comunità di Stati i cui membri avrebbero messo in comune le produzioni di carbone e acciaio. E' in questo giorno che la Slovenia ha deciso di celebrare il ventennale per l'adesione all'Unione europea, avvenuta il primo maggio 2004. "La migliore decisione possibile per il benessere dei cittadini sloveni", come l'ha definita il primo ministro sloveno, Robert Golob, che questa sera prima della cerimonia formale a Nova Gorica riceverà l'allora presidente della Commissione europea Romano Prodi, l'allora primo ministro Anton Rop e l'ex presidente della Repubblica Borut Pahor, che 20 anni fa presiedeva il parlamento e oggi sta cercando di ritagliarsi un ruolo come negoziatore di Bruxelles per il processo di dialogo fra Belgrado e Pristina. In piazza Kardelj a Nova Gorica sfileranno tutti i vertici istituzionali e politici del paese, dalla presidente della Repubblica, Nataša Pirc Musar, al commissario europeo per la gestione delle crisi, Janez Lenarčič, fino al culmine delle performance musicali con il concerto di Vlado Kreslin davanti al palazzo del municipio.
Dall'avvio del processo di integrazione la storia europea vive forse la fase più critica della sua storia. A un mese dalle elezioni, il panorama politico europeo è segnato da un'atmosfera di incertezza. E' anche per questo che il programma della serata celebrativa ripercorrerà i tempi in cui nacque l'idea di unire le nazioni europee sotto un'unica bandiera, per ricordare le numerose opportunità che la Slovenia e i singoli individui hanno avuto in seguito all'adesione all'Unione: dalla libertà di movimento al libero scambio di idee, conoscenze e iniziative che prima potevano solo sognare. Come hanno spiegato gli organizzatori, troppo spesso tendiamo a dimenticare vantaggi, benefici, o anche solo i diritti derivanti dall'adesione a Bruxelles che invece, sostengono gli ideatori della serata, devono essere costantemente difesi.
Valerio Fabbri