Periodo complesso per l'Ispettorato del Lavoro, che negli scorsi mesi si è trovato ad affrontare diverse critiche e accuse di mobbing. Durante una conferenza stampa, Katja Čoh Kragolnik, alla guida dell'ufficio dallo scorso giugno, ha discusso delle dimissioni avvenute spiegando che le denunce ricevute, inviate in forma anonima dai dipendenti e successivamente riportate su alcune pagine stampate, non sono state seguite da segnalazioni formali. In merito, ha dichiarato che la direzione è stata contattata da una persona che ha manifestato insoddisfazione per il comportamento di un altro impiegato. "Il problema è stato affrontato immediatamente, e si è tenuto un colloquio per risolvere la situazione", ha affermato la responsabile, aggiungendo di aver sempre agito in conformità con le norme interne e di aver sottoposto il problema ai consulenti preposti. Ha sottolineato che le difficoltà hanno evidenziato la necessità di una maggiore comunicazione tra tutti i dipendenti. Nonostante le dimissioni e le voci di corridoio, riportate sui siti web, riguardo a un clima teso all'interno dell'Ispettorato del Lavoro, l'istituzione ribadisce la propria stabilità e funzionalità.
Parole di sostegno sono arrivate anche da parte del Ministro del Lavoro Luka Mesec, il quale ha affermato di aver discusso a lungo la situazione alla luce delle "preoccupanti notizie", giungendo alla conclusione che "il quadro è ben diverso da quanto riportato dai media". Ha aggiunto che negli ultimi anni sono avvenuti due cambiamenti di direzione all'interno dell'ispettorato, ma che ora si è sulla strada giusta per migliorare la qualità. "L'attuale leadership sta lavorando molto bene, e a quanto mi risulta tutte le unità regionali la sostengono. La stabilità è senz'altro importante, insieme a un potenziamento delle risorse umane per affrontare al meglio tutte le sfide", ha concluso Mesec, riaffermando l'importanza dell'istituzione e la fondamentale tutela dei diritti dei lavoratori, "pertanto non sono ammissibili tensioni interne che ne ostacolino l'operato stesso". Il Ministro ha esortato chiunque avesse problemi sul posto di lavoro a parlare senza timore in maniera trasparente, senza ricorrere all'anonimato.