I viticoltori sloveni attraverso la Camera delle imprese agricole e alimentari nazionale, hanno espresso la loro preoccupazione riguardo lo stato del settore vitivinicolo nel paese. Sempre più vigneti, infatti, sarebbero abbandonati per la crescente riduzione del loro rendimento; diretta conseguenza sia dei cambiamenti climatici sia delle malattie che colpiscono le piante, difficilmente debellabili a causa dei divieti di utilizzo dei fitofarmaci in vigore. A peggiorare la situazione, secondo loro, sarebbero anche le politiche contrarie al consumo di alcool promosse dall'Unione europea.
La Camera degli agricoltori invita, quindi, il governo a mettersi in ascolto delle ragioni dei viticoltori e dei vinificatori ed a sostenere quello che è un settore fondamentale per lo sviluppo dell'agroalimentare e del turismo. Chiedono, quindi, un maggiore controllo nel monitoraggio della produzione di uva e sulla denominazione di origine controllata.
Per quanto riguarda l'anno in corso fanno anche sapere che le perdite del raccolto e della produzione andranno dal 60 al 30 per cento a seconda della regione, a causa delle condizioni meteo avverse e della diffusione della flavescenza dorata, una patologia tipica della vite causata da un fitoplasma che vive nei vasi floematici delle piante impedendo un corretto flusso di linfa elaborata nei vari organi.
Una situazione che in breve tempo potrebbe far praticamente scomparire i vini sloveni anche dagli scaffali nazionali, causando un danno irrecuperabile.
Barbara Costamagna