In perfetto italiano il nuovo sindaco di Capodistria Aleš Bržan ha dichiarato ai microfoni di Stefano Lusa che "per lui la storia era già finita domenica, quando la gente ha deciso che voleva un nuovo sindaco" e che quindi "i ricorsi lasciano il tempo che trovano".
"Queste", secondo Bržan, "non sono state solo elezioni ma un referendum pro e contro Popovič, dovuto alla voglia dei cittadini di cambiare". Il suo, quindi, "sarà un Comune fatto su misura delle persone che ci abitano". "Se la gente dovesse volere un grattacielo si potrà anche fare", ha spiegato, ma in quel caso bisognerà capire la modalità migliore.
Per quanto riguarda le luci, Bržan ha affermato, che per prima cosa si deve attendere la conclusione delle feste e poi si farà un'analisi dei pro e dei contro per decidere come proseguire.
Il nuovo sindaco ha ammesso che a livello estetico Capodistria è migliorata con l'amministrazione uscente, ma purtroppo i rapporti sociali si sono deteriorati e, che perciò, sarà necessario lavorare maggiormente su questi aspetti. A tal fine si è impegnato, per prima cosa, a calmare le due fazioni che si sono create con queste elezioni, cercando di comunicare maggiormente con i suoi oppositori per far capire loro che si può lavorare meglio e assieme.
"L'ideologia non c'entra niente con un'amministrazione comunale", ha voluto sottolineare, ricordando che si tratta di fare cose pratiche. Nessun rancore, quindi, per lui con il sindaco uscente. "Boris Popovič per me ora è un consigliere comunale come gli altri, e il mio lavoro non sarà sicuramente incentrato a guardare al passato ma a sviluppare i progetti futuri", ha aggiunto ribadendo la sua volontà di "comunicare con tutti e quindi anche con Popovič e i suoi per iniziare a lavorare assieme". "Io l'ho già chiamato un paio di giorni fa per andare a prendere un caffè", ha raccontato, "ma le acque sono ancora troppo mosse".
Confermato il proseguio del progetto per piazzare le targhe con gli odonimi nelle via cittadine ed anche in piazza Tito, facendo capire a tutti "che non si tratta di cambiare il nome alla piazza ma solo di riconoscere una presenza storica". Inoltre Bržan ha promesso che il nome della nuova piscina comunale sarà integrato con quello italiano, per rispettare il bilinguismo e che per quanto riguarda i rapporti con i consiglieri della Comunità Nazionale Italiana la sua sarà una posizione assolutamente aperta al dialogo con tutti.
In conclusione Aleš Bržan ha detto di credere che Capodistria in questi decenni abbia perso la sua identità culturale, e che quindi si dovrà iniziare a lavorare proprio su questo aspetto per "crearne una nuova che includa finalmente tutti gli abitanti della città".