Parcheggi vuoti, serrande tirate giù e silenziose code di avventori davanti agli esercizi pubblici ancora aperti era lo scenario che si presentava a chi arrivava a Capodistria questo primo mercoledì di epidemia. Una città che nonostante la giornata lavorativa appariva svuotata rispetto al solito, quando il capoluogo del litorale brulica di persone che vanno al lavoro o a studiare.
Chiuse le scuole e le università oltre ai più giovani sono, infatti, rimasti a casa anche molti genitori dei più piccoli che si stanno prendendo cura di loro. Davanti ai supermercati, alle banche, alle poste ed alle farmacie poche macchine e code di clienti che mantenendo la distanza consigliata di un metro e mezzo l’uno dall’altro attendevano il loro turno per entrare.
Scene ormai note a tutto il mondo, come noti, però, sono anche quelli che pure nei comuni costieri, vista la bella giornata, nel pomeriggio hanno deciso di approfittare del tempo libero per farsi una passeggiata in riva al mare o una pedalata sulle piste ciclabili cittadine.
Attività non vietate, ma sconsigliate, soprattutto in gruppo visto che la distanza dovrebbe essere mantenuta in ogni occasione. Il virus non si vede ma c’è e come ha ricordato il ministro della sanità sloveno Tomaž Gantar tutti dobbiamo comportarci come se fossimo infetti in modo da proteggere il più possibile gli altri.
Barbara Costamagna