Il nuovo salario minimo è stato fissato a 1.253,90 euro lordi (902 euro netti), con un aumento di circa 50 euro ossia del 4,2% in più rispetto all'anno scorso. Lo ha deciso il ministro del Lavoro, della Famiglia, degli Affari sociali e delle Pari opportunità Luka Mesec. Si tratta di un adeguamento legale minimo allineato all’inflazione. Diversi i criteri tenuti in considerazione dal Ministero, dall'andamento degli stipendi, alle condizioni economiche, ai livelli di crescita e occupazione, nonché al notevole aumento dei prezzi in diversi settori. Una decisione complessa, quella del Governo, definita “giusta anche dal punto di vista del deficit pubblico” ha dichiarato Mitja Gorenšček, Presidente della Camera di Commercio. D’altro canto, però i sindacati si aspettavano di più; avevano infatti proposto un aumento pari al 7,5%. Mesec ha ricordato che nel 2018, Il Parlamento aveva adottato una definizione più ampia riguardo il salario minimo su iniziativa del suo stesso Partito. Ha aggiunto “Nel corso degli anni le nostre misure hanno portato a risultati evidenti e significativi.” Ritiene inoltre, che in futuro si dovrebbe porre maggiore importanza sull'aumento di altri salari, poiché molte classi di stipendio, sia nel settore pubblico sia in quello privato, sono al di sotto della linea del salario minimo. Ha invitato perciò tutti i sindacati e i datori di lavoro a rivedere i contratti collettivi in entrambi i settori dichiarando che: "Il lavoro di tutti i dipendenti deve essere adeguatamente valorizzato e ricompensato.”
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