Foto: BoBo
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La revisione immediata del modello salariale, con la garanzia che il salario minimo di base sia pari al salario minimo legale, è una delle richieste principali presentate dal sindacato degli impiegati Cimos. I lavoratori chiedono anche una rivalutazione delle mansioni e una redistribuzione dell'orario di lavoro in conformità con la normativa, oltre a una politica occupazionale che mantenga i posti di lavoro e la sicurezza sociale dei dipendenti. Lo sciopero era già stato annunciato a marzo 2024, ma venne successivamente congelato dai rappresentanti dei lavoratori per avviare un tavolo di negoziazione sulla parificazione del salario minimo di base con quello legale. Tuttavia, dopo tre o quattro mesi, non si è giunti a un accordo, e il datore di lavoro ha dichiarato di aver "adempiuto ai requisiti di legge" e di non voler apportare modifiche per quest'anno. Il sindacato SKEI aveva concordato già lo scorso anno con la dirigenza Cimos un aumento salariale del 10%, precisamente a marzo 2023, tuttavia, circa 240 dipendenti continuano a percepire il salario minimo o un'integrazione fino a raggiungerlo. La preoccupazione maggiore del sindacato rimane il futuro incerto della Cimos; infatti, nessuna informazione a proposito del destino dell'azienda è arrivata da parte dei proprietari, anche se, secondo alcune indiscrezioni, potrebbero esserci chiusure di alcuni stabilimenti, nonostante la dirigenza abbia dichiarato che ciò non dovrebbe avvenire nel 2024.

B.Ž.