Il prosieguo del dibattito ha riacceso la polemica sul ruolo della Radiotelevisione Slovenia, conseguente alle accuse rivolte al governo dai partiti di opposizione di svolgere azioni concrete per la sostituzione degli attuali vertici e la destabilizzazione del sistema di informazione pubblica. I deputati dei suddetti partiti hanno proposto che il comitato cultura prenda posizione e arresti tali azioni aventi per fine ultimo la sottomissione dei media pubblici. Con sei voti a favore e dieci contrari il comitato ha rigettato la proposta. Ciò non significa tuttavia che la questione non rimanga di stretta attualità, soprattutto dopo il nulla di fatto dell'azione rivolta alla destituzione del direttore generale di RTV Slovenia alla recente seduta del Consiglio di programma dell'ente, che rimarrà in carica fino alla scadenza del mandato nel mese di aprile 2021. Il dibattito sulle mire governative nei confronti dei media pubblici ha interessato anche l'Agenzia di stampa STA. I membri del comitato facenti parte dei partiti della coalizione di governo hanno rigettato le accuse loro rivolte, rilevando che la discussione in questo campo non vuole minacciare l'autonomia del servizio pubblico d'informazione ma mira invece a raggiungere un consolidamento della RTV sia dall'aspetto finanziario che da quello della qualità e obiettività di informazione. In ogni caso, quali che siano gli sviluppi del dibattito e del confronto politico, è dovere precipuo dello stato garantire il mantenimento della posizione indipendente e plurale della Radiotelevisione Slovenia.
(miro Dellore)
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