La crescita economica nel primo trimestre 2022 in Slovenia è rimasta molto robusta soprattutto a causa della bassa base registrata lo scorso anno; così l'ufficio per le analisi macroeconomiche e lo sviluppo commenta i dati che parlano per il periodo gennaio-marzo di un incremento del PIL del 9,8 percento. La crescita reale, rileva, è stata dello 0,8 percento su base trimestrale, molto più bassa rispetto ai trimestri precedenti. Crescita che ha rallentato soprattutto per quanto riguarda le esportazioni, che già da tempo devono affrontare interruzioni nella catena delle forniture e un aumento dei costi, la situazione è andata ulteriormente peggiorando a causa della guerra in Ucraina. Molti comparti industriali stanno registrando problemi per la mancanza di materie prime. Anche l'indice del clima di fiducia dei consumatori, che ha l'obiettivo di delineare un quadro economico generale e fornire previsioni ha segnato a marzo a un forte ribasso proprio a causa delle incertezze legate al conflitto. Ad aprile c’è stato qualche segnale di maggiore ottimismo, ma il clima di incertezza rimane molto elevato. Inoltre, il potere d'acquisto dei nuclei familiari è sotto pressione per i continui rincari, soprattutto di generi alimentari e fonti energetiche. Nei prossimi mesi si dovrà fare i conti, rileva ancora l'ufficio per le analisi macroeconomiche e lo sviluppo, con gli sviluppi imprevedibili in Ucraina, l'introduzione di nuove sanzioni contro la Russia e le conseguenze economiche di fronte a difficoltà nell'approvvigionamento di fonti energetiche. Restano quindi alti i rischi di ulteriori spinte inflazionistiche. Un altro rischio potrebbe essere rappresentato infine dalla stretta in Cina sul fronte Covid, con la tolleranza zero imposta dalle autorità per bloccare una nuova ondata della pandemia. La comparsa di altre varianti aumenterebbe infatti i timori di un peggioramento del quadro sanitario generale.
Delio Dessardo