Anche se la mozione è stata bocciata mercoledì scorso nella commissione competente, la seduta parlamentare straordinaria convocata per oggi ha vissuto un duro confronto fra opposizione e maggioranza sulle condizioni nelle case di riposo per anziani. L’SDS ha chiesto al governo non solo di rendere conto su una situazione critica, sia da un punto di vista infrastrutturale che finanziario. Ma ha dato anche una scadenza, al più tardi entro il 1° marzo, per armonizzare gli standard del personale impiegato nelle strutture per anziani e uniformare i costi delle prestazioni sanitarie. Una data impossibile da rispettare che però, hanno spiegato, serve a mettere alle strette il governo. Dagli interventi è emerso che una delle questioni principali è la mancanza di personale, e ancor meno di quello qualificato, che condizioni lavorative ed economiche migliori all’estero. Non solo l’SDS all’attacco del governo, ma anche Nuova Slovenia (NSi), che ha invitato la maggioranza a uscire dalle stanze ovattate dei ministeri per andare sul campo e rendersi conto delle criticità, denunciate anche dall’associazione che riunisce le case di riposo. L’SDS si è detto preoccupato anche di vedere marginalizzata la legge sull’assistenza a lungo termine adottata durante il governo conservatore, scelta che ha portato a un peggioramento sempre più drammatico. Fra gli interventi di rilievo anche quello di Janez Ciglar Kralj, ex ministro di Lavoro, Famiglia, Affari Sociali e Pari Opportunità nel governo Janša, che ha ricordato lo stanziamento di 30 milioni di fondi per intervenire sul problema, rimasto senza un seguito con il nuovo governo. Ciglar Kralj ha poi definito una grave mancanza di rispetto del dibattito parlamentare l’assenza del ministro per il Futuro solidale, Simon Maljevac.
Valerio Fabbri