La lettera, sottoscritta da 150 docenti europei, statunitensi e di altri continenti è stata pubblicata sulla piattaforma WorldPress.com. "Abbiamo deciso di scriverle - comincia il messaggio congiunto rivolto al premier sloveno Janez Janša - perchè temiamo che la libertà accademica, uno dei valori fondamentali dell'Unione europea e della democrazia, nel vostro Paese sia in pericolo". I latori della lettera aperta ritengono che sia palese un tentativo da parte del governo di Lubiana di assumere il controllo su importanti istituzioni culturali e accademiche. Citano in questa circostanza la sostituzione di diversi direttori di musei e quello del principale istituto di ricerca. "La frequenza di tali interventi e i segnali che fanno prevederne di nuovi - si legge nella missiva - dimostrano che gli avvicendamenti voluti dall'esecutivo di Lubiana non sono mere decisioni di rinnovo dei quadri, ma mirano piuttosto a diminuire il grado di indipendenza degli esperti". Esperti che, rilevano ancora gli accademici "devono poter operare in condizioni adeguate, senza interferenze del governo e della politica in genere". Si rileva infine nella lettera che l'atteggiamento del governo sloveno non è un caso isolato. Lo si riscontrerebbe anche in altri Paesi definiti "di tendenza autoritaria" come Polonia, Ungheria e Russia che "non hanno utilizzato tattiche simili per controllare e disciplinare società civile e mondo accademico". (a.c.)
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