“E’ stata una brutta sorpresa per tutti noi che viviamo in questa area transfrontaliera” ha detto Vesna Humar. “In questo periodo, quando la situazione epidemiologica dopo tantissimi mesi sta, pian piano migliorando, sembra quasi una assurdità prendere una decisione del genere e ci sono varie ragioni per dirlo. La prima è il tempismo. Decidere in tempi così stretti che i lavoratori transfrontalieri debbano fare il tampone significa per alcuni abitanti delle nostre zone non riuscire ad andare a lavoro oggi. Da questo punto di vista mi sembra una decisione che mostra grossa insensibilità nei confronti di questi cittadini. Poi ci sono le polemiche sui test rapidi, che si sono rivelati molto problematici. C’è anche un altro punto. Alcuni giorni fa ero in Piazza della Transalpina e con un amico che stava dall’altra parte. Ho constatato la quella linea di confine è anche una frontiera epidemiologica dove finisce la zona nera ed iniziava quella gialla. In sintesi, è assurdo nelle zone di confine non coordinare le decisioni tra i due governi. Anche se è passato quasi un anno, purtroppo, da questo punto di vista non è cambiato niente”.
Stefano Lusa