Foto: Valerio Fabbri/Radio Capodistria
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La Slovenia segue da vicino tutti le questioni importanti per l'esistenza e lo sviluppo della comunità nazionale slovena in Italia, e li evidenzia regolarmente nei colloqui con gli interlocutori italiani. Lo ha dichiarato la ministra Fajon al termine dell'incontro in vista del comitato interministeriale. Secondo i rappresentanti della minoranza, però, il lavoro da fare è davvero tanto. La senatrice del Partito democratico Tatjana Rojc, in rappresentanza della comunità slovena in Italia, ai nostri microfoni li mette giù così: "Abbiamo parlato di di istruzione, della questione universitaria del riconoscimento dei titoli. Poi ovviamente del segnale della Rai e del DAB, con il segnale che arriva e non arriva. Infine c'è il discorso dello spazio Schengen, dei confini che sono caduti, ma vederli ripristinare ci fa un certo effetto, e questo vale per tutti quelli che condividiamo lo spazio transfrontaliero. Si è parlato di molti altri argomenti, del finanziamento, insomma, per la ministra c'è tanto lavoro da fare, tanta carne al fuoco". Il presidente della Confederazione delle Organizzazioni slovene, Walter Bandelj, si è soffermato sulla scuola: "la scuola è la vita di una minoranza, ma la vita stessa della lingua parlata che vive in Friuli Venezia Giulia. Pertanto ci sono degli articoli che prevedono, ma non garantiscono un ufficio regionale specifico e dedicato per le questioni scolastiche. Su questi temi dobbiamo relazionarci con gli uffici italiani, e molto spesso ci sono errori che si fanno quotidianamente e potrebbero essere facilmente evitati". Fra i temi del confronto non poteva mancare quello della rappresentanza politica, tanto a livello regionale quanto a livello nazionale. Ancora Rojc: "auspichiamo che venga rispettato l'articolo 26 della legge specifica, che prevede un obbligo da parte dello Stato di facilitare una rappresentanza slovena negli organi elettivi. Chiaramente questo è un problema che vedremo di risolvere quando avremo il testo della legge elettorale, al momento ancora in cantiere".

Valerio Fabbri

Foto: Valerio Fabbri/Radio Capodistria
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