Foto: MMC RTV SLO/Paternus
Foto: MMC RTV SLO/Paternus

Come accaduto già in passato il Ministero degli Affari Esteri sloveno è intervenuto a ridosso delle celebrazioni in occasione del giorno del ricordo, invitando l'Italia a porre maggiore “attenzione all'importanza di coltivare una memoria integrale dei tragici eventi del XX secolo e delle loro vittime”, evitando di utilizzare tali tragedie a fini politici e ideologici. Il Ministero dice di rifiutare le interpretazioni della storia che evocano odio e paura e dimenticano gli orrori perpetrati dal regime fascista nei confronti degli sloveni.

A dire del dicastero sloveno Lubiana avrebbe sempre sostenuto la necessità che di questi fatti se ne occupassero gli esperti, come dimostrerebbe il rapporto congiunto sulle relazioni italo-slovene nel periodo 1880-1956, che è stato preparato nell'ambito della Commissione storica e culturale italo-slovena.

Il Ministero degli Esteri sloveno, inoltre, dichiara di respingere “ogni forma di vandalismo e profanazione di monumenti nei luoghi della memoria di entrambe le nazioni, che devono rimanere sempre luoghi di pace, di consolazione e di condivisione” e ricorda l’importanza di rispettare la volontà di convivenza emersa proprio in questi giorni con l’inaugurazione della città europea della cultura di Nova Gorica- Gorizia.

A condannare fermamente le scritte comparse nei pressi della foiba di Basovizza questo sabato sono state in queste ore anche l'Unione delle associazioni dei combattenti per i valori della lotta di liberazione nazionale (ZZB NOB) della Slovenia e la Rete Internazionale Antifascista (che riunisce membri da Slovenia, Italia e Croazia), la quale, però, condanna quella che, secondo loro, sarebbe la posizione italiana che porrebbe alcuni monumenti “su un piedistallo”, distorcendo i fatti storici a proprio favore.

Barbara Costamagna