Nel 2019 il Porto di Capodistria ha registrato introiti complessivi pari a 229 milioni di euro, con un incremento dell'1%, nonostante le sfavorevoli congiunture internazionali nel secondo semestre, come confermato anche dalla flessione delle merci complessive trattate dallo scalo; l'utile netto è stato di 40 milioni di euro, in flessione di circa un terzo rispetto all'anno precedente, ma comunque superiore al piano di produzione per il 2019.
Lo scalo capodistriano gestisce uno dei più grandi terminal container nel Nord Adriatico e parimenti il principale terminal automobilistico nell'Adriatico e con il milione e 111 mila veicoli manipolati è uno dei più grandi hub automobilistici nel Mediterraneo. Rappresenta, nella fattispecie, il collegamento più rapido tra l'Asia sud-orientale e l'Europa centrale e settentrionale, facendo risparmiare alle navi cargo fino a dieci giorni di navigazione rispetto al tempo impiegato per raggiungere i porti dell'Europa settentrionale. Un altro impulso, per il quale però bisognerà ancora attendere, arriverà con la costruenda nuova linea ferroviaria che collega il porto di Capodistria a Divaccia. L'importante nodo verrà completato, salvo intoppi, entro il 2025 e rientra nei piani di sviluppo del governo sloveno di "nodi intermodali" per tutti i tipi di trasporto.
L'ente Porto, inoltre, sta lavorando all'ampliamento del primo molo, dove si trovano i terminal container, un investimento pari 235 milioni di euro. La panchina esistente verrà estesa di ulteriori 100 metri entro il 2021 e permetterà al porto di raggiungere una capacità di traffico annua pari a 1,5 milioni di teu. Nel 2019 sulle sue banchine sono transitati oltre 9 milioni e mezzo di container, oltre sei milioni e mezzo di carichi secchi alla rinfusa e quasi 4 milioni e mezzo di carichi liquidi.
Altresì, Luka Koper attraverso il sostegno di numerose attività ed eventi, si adopera nel miglioramento della qualità di vita nella comunità locale.

Corrado Cimador

Foto: RTV SLO/ Ergyn Zjeci
Foto: RTV SLO/ Ergyn Zjeci