Un momento della conferenza stampa del 30 gennaio in merito all'incendio nella casa dello studente di Poljane, presso la stazione dei vigili del fuoco di Lubiana. Da sinistra:  Dejan Košir, responsabile della stazione di Polizia Lubiana Centro; Rok Ušen, responsabile del Pronto soccorso dell'ospedale di Lubiana; Tine Juvan, responsabile della squadra di intervento dei Vigili del Fuoco; e Uroš Tominc, del reparto di chirurgia d'urgenza dell'Ospedale policlinico universitario (UKC) di Lubiana. Foto: MMC RTV SLO/Valerio FabbriRadio Capodistria
Un momento della conferenza stampa del 30 gennaio in merito all'incendio nella casa dello studente di Poljane, presso la stazione dei vigili del fuoco di Lubiana. Da sinistra: Dejan Košir, responsabile della stazione di Polizia Lubiana Centro; Rok Ušen, responsabile del Pronto soccorso dell'ospedale di Lubiana; Tine Juvan, responsabile della squadra di intervento dei Vigili del Fuoco; e Uroš Tominc, del reparto di chirurgia d'urgenza dell'Ospedale policlinico universitario (UKC) di Lubiana. Foto: MMC RTV SLO/Valerio FabbriRadio Capodistria

Erano molto tese le facce degli operatori, durante la conferenza stampa per illustrare il quadro della situazione sull'incendio che intorno alle 4 di questa mattina ha colpito la Casa dello Studente di Poljane, a pochi passi dal centro di Lubiana. Non solo la notte movimentata, durante la quale il Centro policlinico universitario ha attivato il piano d'emergenza per il soccorso di massa. Ma anche la preoccupazione per venire a capo di un incendio spento dopo un intervento durato oltre un'ora, e del quale sono ancora ignote le cause. Smentita, al momento, l'ipotesi di un malfunzionamento dell'allarme anti-incendio, anche se sembra ormai certo che solo l'intervento della guardia giurata abbia scongiurato il peggio, lanciando l'allarme a voce per tutto il dormitorio.
Quattro le persone ricoverate per avvelentamento da monossido di carbonio, una per un'irritazione respiratoria. A preoccupare però sono le condizioni nel reparto traumatologico del prontto soccorso dell'UKC, dove sei persone fra quelle che si sono lanciate dal primo piano dell'edificio hanno necessità di cure chirurgiche. Tre di loro sono gravi, così come è in condizioni critiche un ferito ricoverato per ustioni. Tutti hanno età compresa fra i 15 e i 19 anni.
Gli evacuati sono stati 363, la maggior parte dei quali messi in sicurezza in autonomia, mentre per 45 di loro i vigili del fuoco hanno dovuto utilizzare scale e speciali maschere protettive.
A tutti è stata assicurata una nuova sistemazione in un edificio nelle vicinanze, e garantito un sostegno psico-sociale, mentre per le famiglie degli studenti è stato istituito un numero d'emergenza dedicato.

Valerio Fabbri

Foto: BoBo/Igor Kupljenik
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