Il ministro della Pubblica Amministrazione, Franc Props. Foto: BoBo
Il ministro della Pubblica Amministrazione, Franc Props. Foto: BoBo

Negli spazi del ministero della Pubblica Amministrazione era palpabile la soddisfazione, se non addirittura il sollievo, per aver scritto la parola fine sulle trattative che hanno portato a un’intesa che, poco più di 24 ore, fa sembrava ancora molto distante. Come ha detto Verk la firma è stata quasi più complicata dello sciopero, ma di fronte alla proposta del governo i sindacalisti si sono messi nei panni dei cittadini cui a volte venivano negati, a causa dello sciopero, anche servizi essenziali. Dal punto di vista dei sindacati, quindi, l’accordo ha anche sfumature accettate a denti stretti. Ma le unità amministrative sono l'organo fondamentale che fa rispettare le leggi e i poteri pubblici dello Stato nei confronti delle persone fisiche e giuridiche, ha ricordato ancora Verk, e per questo sono il sistema più gravato di tutta l'amministrazione statale. Motivo per cui ci potrebbe essere qualche problema nell’attuazione dell’accordo, soprattutto per quanto riguarda la distribuzione dei fondi aggiuntivi che il governo ha messo a disposizione per riconoscere il lavoro extra finora disconosciuto, vero grimaldello che ha scardinato le rigidità dei sindacati. Il ministro della Pubblica Amministrazione, Franc Props, ha detto che a partire da lunedì, giorno in cui l’accordo sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, sarà ripristinato immediatamente il normale svolgimento del lavoro nelle unità amministrative. Il rappresentante sindacale dell’unità amministrativa di Lubiana, Dragan Stanković, terzo firmatario dell’accordo, ha espresso soddisfazione per quello che però ritiene solo un primo passo per un accordo più ampio che riguardi tutto il settore pubblico. Stanković si è poi scusato per i disagi che i cittadini hanno riscontrato nella più grande e più discussa unità amministrativa del paese, rimasti invischiati in un circolo vizioso per il quale sembra esserci ora una via d’uscita.