Dopo l'introduzione di una regolamentazione parziale dei prezzi e di restrizioni sui margini, nonché l'annullamento di alcuni dazi, per calmierare il settore dei derivati petroliferi, si passa alle misure per agricoltura e alimentazione. Il governo si sta attivando alla luce della crescente inflazione, che ha ricevuto ulteriore slancio dopo l'attacco russo all'Ucraina, e ha predisposto interventi in tre fasi. Prima di tutto è intervenuto come detto sui derivati petroliferi, era è la volta del comparto alimentare, entro la metà di luglio dovrebbero seguire le misure per contenere i rincari di gas e corrente elettrica. Il comparto alimentare ha contribuito notevolmente all'aumento dell'inflazione, che a giugno ha raggiunto l'8,4 percento su base annua. Il governo si adopera per ottenere dalla catena alimentare, in particolare dalle società distributrici, senso di responsabilità per evitare aumenti troppo pronunciati nell'arco della filiera, cioè dal produttore al consumatore. Per quanto riguarda i produttori, in primo piano gli agricoltori, il governo pensa a provvedimenti come il parziale rimborso delle accise sul gasolio utilizzato per scopi agricoli. Si tratta di provvedimenti invocati dalla categoria, che da tempo sollecita aiuti dello stato a causa dei costi elevati di combustibili, fertilizzanti e altre materie prime necessarie all’attività agricola. Il premier Robert Golob, in riferimento al paniere dei prezzi al consumo, che serve a misurare l'inflazione, ha detto che si lavorerà per chiarire dove i prezzi sono reali e dove invece i margini di guadagno sono astronomici. A proposito di inflazione, quella annua nell'Eurozona è salita a giugno all'8,6 percento, un record, superiore anche a quella in Slovenia.
Delio Dessardo