La dignità delle persone deve essere un tema che prescinda dalla politica, perché definisce la società nella quale viviamo. E' questo, in sostanza, il messaggio espresso dal ministro Maljevac al termine di un incontro con alcune delle parti sociali che convivono quotidianamente con il tema della disabilità, fisica o mentale. Persone che nella vita di ogni giorno risultano invisbili, più che discriminate, perché le loro vulnerabilità o non sono prese in considerazione o, ancor peggio, vengono ignorate con decisioni amministrative o normative che le escludono. La "deistituzionalizzazione" in corso, ovvero il processo di graduale riduzione della necessità di assistenza istituzionalizzata per vari gruppi di persone con bisogni speciali, spesso diventa de-responsabilizzazione, perché non è accompagnata dallo sviluppo di servizi comunitari che supportino la vita indipendente.
L'episodio che ha accelerato questo cambio di passo è stata la delibera dell'Ispettorato per la pianificazione territoriale che, a fine dicembre, ha emesso uno sfratto esecutivo a sei inquilini della "Casa sul Carso", un istituto pubblico che da anni assiste persone con ritardi mentali. Un drammatico corto-circuito interno all'amministrazione pubblica che il ministro Maljevac intende affrontare anche con un percorso legislativo che garantisca diritti e dignità di queste persone. Fra gli interventi anche quello di Andreja Rafaelič, ricercatrice dell'Istituto sloveno di scienze sociali, che ai nostri microfoni ha detto: "l'esempio di Basaglia per noi è molto importante, e intendiamo perseguire sulla strada da lui tracciata con maggiore convinzione anche alla luce della Capitale europea della Cultura GO!2025. In Italia da mezzo secolo le persone con disabilità mentale sono libere, questo percorso deve iniziare anche in Slovenia".
Valerio Fabbri