Nova Gorica respira oggi nuovamente quell'atmosfera di attesa e speranza che si respirava 20 anni fa dove le nubi scure di possibili conflitti nel cuore dell'Europa e non erano così incombenti, dove l'incertezza non veniva macchiata dal timore, ma dalla speranza di un nuovo futuro prospero. Oggi, come detto, si sono volti già numerosi avvenimenti l'occasione dell'ingresso sloveno in Ue, con numerosi attori di spicco che hanno contribuito significativamente a quell'importante passo. Tra i primi appuntamenti che si è svolto a Nova Gorica per ricordare appunto l'anniversario dell'adesione slovena all'Ue vi è stata la visita della mostra Art Circle Festival/Festival internazionale delle arti visive, che è allestito al Palazzo Municipale da parte del vicepremier e Ministro per gli sloveni nel mondo, Matej Arčon, la ministra degli Esteri, Tanja Fajon, e l'ex presidente della Commissione Europea, Romano Prodi. Questi ha rimarcato l'importanza del passo compiuto allora dalla Slovenia, si è detto invece particolarmente critico per la decisione presa di sospendere di blindare i confini sospendendo lo spazio Schengen. Per l'occasione il Ministero degli Esteri ha organizzato una tavola rotonda con la ministra Tanja Fajon in veste di moderatrice alla quale hanno preso parte i principali personaggi politici che hanno partecipato ai processi d'adesione slovena all'UE.
L'ex Commissario europeo, Janez Potočnik, ha spiegato che il processo ha preso il via nel 1998 con l'istituzione di un apposito gruppo che è stato composto sulle capacita specifiche dei singoli e non sull'appartenenza politica: "Questo gruppo godeva di un grande sostegno e fiducia da parte delle forze politiche", ha detto Potočnik, ricordando che la Slovenia è stata l'unico paese che approvava punto per punto le tematiche delle trattative alla Camera di Stato e lo faceva in tempi estremamente rapidi. Per Borut Pahor, che è stato pure eurodeputato, la Camera di Stato ha svolto egregiamente il suo compito, tra i passi fondamentali che hanno traghettato il paese nell'Europa che conta. Secondo le sue parole, è stata l'istituzione del coordinamento dei partiti per l'ingresso nell'Ue il punto di svolta che ha messo in luce "una grande maturità politica". L'ex europarlamentare Romana Jordan ha sottolineato che oltre all'importanza politica dell'evento epocale, bisogna valutare anche gli aspetti che hanno coinvolto la società civile, dove a farla da padrone non erano le battaglie ideologiche, ma quelle di natura tematica. Secondo Jelko Kacin a mancare ora, rispetto quel periodo, è soprattutto la fiducia reciproca e la solidarietà che era presente tra i partiti al governo e di opposizione.