Il segretario di Nuova Slovenia (NSi) ed eurodeputato, Matej Tonin, mentre depone una corona di fiori al monumento a tutte le vittime delle guerre in piazza del Congresso a Lubiana, nella Giornata della memoria per le vittime dei regimi totalitari. (Foto: Valerio Fabbri)
Il segretario di Nuova Slovenia (NSi) ed eurodeputato, Matej Tonin, mentre depone una corona di fiori al monumento a tutte le vittime delle guerre in piazza del Congresso a Lubiana, nella Giornata della memoria per le vittime dei regimi totalitari. (Foto: Valerio Fabbri)

La Giornata della memoria viene celebrata dall'Unione europea dal 23 agosto 2009, dopo che l'anno prima il Parlamento europeo ne aveva istituito la ricorrenza. Oltre alle istituzioni europee, sono quattordici i paesi dell'Unione che la celebrano ufficialmente, tra questi Slovenia e Croazia. Ma questa data è nota come Giornata del nastro nero in altri paesi, come ad esempio Albania, Canada, e Stati Uniti, dove è celebrata "per riconoscere le vittime dei regimi comunisti sovietici e nazisti".

Foto: MMC RTV SLO/Valerio Fabbri/Radio Capodistria
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Dall'adozione nel 2012 a Lubiana non sono mancate le polemiche sul revisionismo, per una commemorazione che viene interpretata dall'area progressista come una riabilitazione dei collaborazionisti. Fra gli eventi in programma nella capitale, l'eurodeputato e segretario di Nuova Slovenia, Matej Tonin, renderà omaggio con una corona di fiori al monumento alle vittime di tutte le guerre in Piazza del Congresso. Lo stesso faranno anche nel corso della giornata altri esponenti delle istituzioni, come l'Arcidiocesi di Lubiana che deporrà corone di fiori anche davanti all'Ambasciata americana. Alle 18:30 il vescovo ausiliare di Lubiana, Anton Jamnik, celebrerà una messa nella cattedrale di San Nicola, cui seguirà un discorso dell'ex presidente della Repubblica Borut Pahor. Nel pomeriggio nell'ex campo di concentramento Šterntal, a Kidričevo, verrà inaugurata una targa commemorativa dedicata a tutte le vittime della violenza nazista tra le due guerre e comunista del dopoguerra.

Valerio Fabbri

Foto: MMC RTV SLO/Valerio Fabbri/Radio Capodistria
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