Gli sportivi che indossano i colori della nazionale sono i migliori ambasciatori della Slovenia. Un motivo d’orgoglio, sicuramente, ma anche un’opportunità per promuovere il paese, motivo per cui il premier Golob ha approfittato del primo giorno utile per far visita alla nazionale di calcio che si è radunata a Brdo. Al termine del primo allenamento, Golob ha spiegato ai giornalisti presenti il ruolo dello sport come motore propulsivo, motivo per cui nel suo governo ha voluto riunire sotto lo stesso ministero le competenze di economia, turismo e sport. E’ da leggere in quest’ottica la conferenza d’affari in programma il 19 giugno a Monaco di Baviera, dove il giorno dopo la Slovenia sfiderà la Serbia nella seconda partita del girone. Il premier ha detto di essere fiducioso per l’Europeo e ha augurato a giocatori e tifosi divertimento e successo. Pensieri e auspici predicati anche dal commissario tecnico, cavallo di ritorno alla guida della nazionale che è riuscito a portare per la seconda volta nella sua storia alla partecipazione al torneo continentale. Kek è convinto che la Slovenia debba andare in Germania convinta di poter dire la sua in un girone complicato, ma non proibitivo per puntare alla seconda fase. Dai 30 convocati c’è tempo fino alla mezzanotte del 7 giugno per scegliere i 26 che voleranno in Germania. In attesa della doppia sfida a Stožice contro Armenia e Bulgaria, rispettivamente il 4 e l’8 giugno, a Kek non mancano dubbi e grattacapi, come l’infortunio di Sandi Lovrič, in forza all’Udinese, che mescola le carte a centrocampo. Ma la fiducia del commissario tecnico è tutta in un gruppo giovane, offensivo, e con la giusta dose d’esperienza per poter pensare di togliersi qualche soddisfazione. E magari regalarne qualcuna anche al paese, oltre che alla politica, che con la visita annunciata venerdì della presidente Pirc Musar si è già posizionata per il palcoscenico continentale.
Valerio Fabbri