Foto: Reuters
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Golob definisce l'appello a Israele di porre fine alla guerra come un messaggio rivolto a un amico. Nessuna morbidezza verso Hamas, che non è stata chiamata in causa per porre fine alle ostilità, ma che secondo il premier rimane un'organizzazione terroristica estranea ai valori della carta dell'ONU. Dopo una settimana ricca di incontri, vertici, e appuntamenti nella bolla newyorkese, ma anche di attacchi e bombardamenti in Medio Oriente, il premier si è intrattenuto con i media sloveni per tracciare un bilancio di questa parentesi di prestigio della politica estera di Lubiana. Secondo Golob, gli applausi nella sala dell'Assemblea generale dopo il suo intervento certificano che il consenso sull'operato della Slovenia è ampio. Come detto, però, nessuna concessione ai movimenti terroristici Hamas o Hezbollah. A chi gli ha fatto notare che l'appello per un cessate il fuoco è stato rivolto solo a Israele, Golob ha risposto che la condanna di Hamas da parte della Slovenia è netta dal 7 ottobre scorso. Secondo lui bisogna lavorare per la pace, e il Consiglio di Sicurezza fa ancora troppo poco, motivo per cui si è confrontato a lungo con altri leader su come rendere più efficace un'organizzazione che il premier israeliano Netanyahu ha definito "palude antisemita".
L'ambasciatore Samuel Žbogar, responsabile diplomatico per il Consiglio di Sicurezza, è già stato incaricato di avviare consultazioni per una nuova risoluzione umanitaria su Gaza, che si concentrerà su come portare effettivamente gli aiuti all'enclave. L'iniziativa nasce perché Golob è convinto che la stabilizzazione della regione possa arrivare solo tramite il massimo organo decisionale delle Nazioni Unite. Ma per cambiare l'inerzia degli eventi, ha detto ancora Golob, è necessario riconoscere la Palestina e arrivare a una soluzione a due Stati. Anche perché i recenti bombardamenti in Libano sono il segnale che il rischio escalation regionale è ormai realtà, e solo attraverso normalizzazione dei rapporti, negoziati in buona fede, e rispetto del diritto internazionale si può arrivare a un cessate il fuoco.

Valerio Fabbri