Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.
Foto: BoBo/Žiga Živulović ml.

Il difensore civico lo scorso anno, ha esaminato oltre 6mila 200 casi, di cui la metà erano istanze, riscontrando 262 violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali o altre irregolarità, ha detto Peter Svetina. Il rapporto 2023 contiene 86 nuove raccomandazioni che si aggiungono al centinaio non concretizzate o respinte negli anni passati, come nel caso del Governo, e che continuano ad essere attuali ha detto con rammarico Svetina. In 55 casi hanno riguardato il Ministero del lavoro, 23 le unità amministrative e 18 la sanità, per evidenziare i settori più critici. Secondo l'ombudsman, che sta concludendo il suo mandato seiennale, la Slovenia si sta lentamente allontanando dagli ideali dello stato sociale e dello stato di diritto, i cittadini stanno perdendo la fiducia nelle istituzioni a causa della lentezza con cui rispondono alle loro richieste, molti dei reclami pervenuti ha ricordato lamentavano una mancata risposta e una certa dose di arroganza da parte degli uffici pubblici.

Come paese stiamo perdendo i valori della solidarietà e della tolleranza e inoltre, ancora il difensore civico, la Slovenia è in ritardo con le riforme nei settori chiave come la giustizia, il lavoro, l'istuzione e la sanità. Svetina, tra gli altri, ha messo in evidenza le carenze del sistema per quanto concerne l'assistenza agli anziani, alle persone con disabilità e ai bambini con bisogni particolari, condannando ogni forma di violenza e xenofobia. Svetina ha lamentato la poca comunicazione interministeriale, manca soprattutto una visione di insieme della problematica. Nonostante tutto ha chiosato in questi 6 anni dei piccoli passi in avanti sono stati fatti, si è insaurato un dialogo costruttivo con i singoli dicasteri, sono arrivati all'ufficio dell'ombudsman oltre 30 mila reclami e sono stati riscontrati 1600 casi di violazioni dei diritti umani. (ld)