Alla fine š arrivata la decisione voluta da Karl Erjavec, che da poche settimane š tornato alla guida del Desus. Le incognite intanto restano. Non ci sono ancora i numeri per una nuova maggioranza e per poter dar vita alla coalizione di centrosinistra bisognerć trovare ancora l'appoggio di qualche deputato, ma anche cercare di mantenere attaccati al Desus il suo pacchetto di parlamentari. Le incertezze riguardano l’atteggiamento dei cinque deputati del partito. Il capogruppo alla camera Franc Jurša, insieme al deputato Jurij Lep avrebbero appoggiato la decisione di lasciare l’esecutivo, mentre sarebbe stata decisa anche l’espulsione dal partito di Robert Polnar. Il parlamentare aveva riservato parole di fuoco nei confronti di Erjavec e sei suoi propositi di abbandonare la coalizione di centrodestra. Proprio a causa di questa vicenda se ne è andato sbattendo la porta Aleš Dragulin, presidente della sezione di partito di Nova Gorica.
Domani tutto comunque dovrebbe essere più chiaro quando la dirigenza del partito incontrerà i suoi deputati. Quest’ultimi avevano già inizialmente stoppato Erjavec nei suoi propositi di lasciare il governo. I parlamentari, pur esprimendo riserve su alcuni atteggiamenti e prese di posizione del premier uscente Janez Janša (il riferimento è ad una serie di Tweet e lettere che hanno infiammato lo scontro politico nel paese) constatarono che il programma di governo si va realizzando e con esso anche gli obiettivi del partito.
Intanto il premier Janez Janša non risparmia frecciate all'indirizzo di Tomaž Gantar. Il ministro della salute è stato uno degli artefici del ritorno di Erjavec alla guida del Desus ed in questo periodo ha dovuto cedere sugli allentamenti sul fronte della lotta alla pandemia. Per il capo del governo, Gantar in questo momento dovrebbe impegnarsi dell’organizzazione logistica delle prossime vaccinazioni, piuttosto che occuparsi delle manovre per far cadere il governo.
Stefano Lusa