
Dai 13 mila computer portatili rimasti nei magazzini statali per quasi un anno al supercomputer europeo sembra passata una vita. Eppure sono solo sei i mesi trascorsi tra le dimissioni di Emilija Stojmenova Duh e il successo della Slovenia nella gara europea per una nuova fabbrica di supercomputer e di intelligenza artificiale, La ministra per la Trasformazione Digitale, Ksenija Klampfer, ha spiegato che il nuovo supercomputer fungerà da piattaforma centrale per la ricerca e le applicazioni avanzate, a sostegno dei partner commerciali così come di quelli accademici. Questo risultato era stato anticipato dal primo monistro, Robert Golob, che nella strenua difesa dell'ex ministra Stojmenova Duh aveva speso una parte del suo capitale politico. L'auspicio del premier è che questa operazione possa in qualche modo restituire un po' di freschezza a tutto il governo, anche se il lavoro è appena iniziato. Come ha spiegato in conferenza stampa Klampfer,il progetto di supercalcolo è diviso in due fasi: la creazione di una fabbrica di intelligenza artificiale e, dopo due anni, l'aggiornamento dell'hardware per ampliare la competitività tecnologica del supercomputer. Un progetto-bandiera per tutto il sistema paese, che svilupperà la base già esistente del supercomputer Vega. E che necessita di investimenti: 75 i milioni accantonati da Lubiana, altrettanti i fondi europei che andranno a coprire la spesa totale nei prossimi anni, quantomento negli auspici del governo.
Il direttore dell'Istituto di scienze dell'informazione di Maribor (Izum), Aleš Bošnjak, è convinto che il successo della gara sia dovuto al fatto che la Slovenia è stata la prima tra gli otto candidati alla gara in questione a realizzare un supercomputer nel 2021, partecipando con un consorzio di organizzazioni composto, fra gli altri, dall'Istituto Jožef Stefan, e dalle università di Maribor, Lubiana, Nova Gorica, e del Litorale, oltre al Parco Tecnologico di Lubiana e alla Camera di Commercio e dell'Industria della Slovenia.
Questo però non è l'unico progetto di successo in materia. A novembre dell'anno scorso, in occasione della prima scadenza per la presentazione delle domande per la joint venture EuroHPC, la Slovenia si è unita a un consorzio con centri di ricerca italiani e austriaci per un progetto di supercomputer in programma a Bologna, che ha già ricevuto risposta positiva al bando.
Valerio Fabbri