La tessera europea di assicurazione malattia, che è gratuita, dà diritto all'assistenza sanitaria pubblica in caso di permanenza temporanea in uno dei 27 Stati membri dell'UE, in Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera, ma anche Bosnia Erzegovina, Macedonia del Nord, Montenegro, Serbia e Australia. Garantisce le stesse condizioni degli assistiti del paese in cui ci si trova. Va sottlineato che la tessera europea non copre l'assistenza sanitaria privata né costi come quelli del volo di ritorno al proprio paese di provenienza o relativi a beni persi o rubati; non copre i costi se si viaggia al solo scopo di ottenere cure mediche.
I sistemi sanitari dei vari paesi sono diversi e per evitare spiacevoli sorprese nel momento del bisogno, l'Ente nazionale per l'assicurazione sanitaria che emette la tessera, consiglia di verificare se nella località di villeggiatura all'estero esiste una struttura medica pubblica, se i cosiddetti ambulatori turistici accettano o meno la tessera sanitaria europea.
Nel caso specifico della Croazia, una delle mete turistiche estive preferite dagli sloveni, per esempio la guardia medica turistica non è convenzionata con il sistema sanitario pubblico, non sono stati stipulati accordi con l'Ente croato per l'assicurazione sanitaria pertanto le prestazioni vanno pagate. In tempi di coronavirus è importante sapere che la tessera europea copre i costi del test in caso di sintomi sospetti e le relative cure ma solo nelle strutture pubbliche. Il direttore dell'Istituto croato per la sanità pubblica Capak ha comunque specificato che la Croazia intende recapitare il conto per le spese sanitarie in caso di coronavirus al paese di residenza del turista contagiato, in questo caso alla Slovenia. (ld)